Igiene dentale: come riconoscere una buona pulizia dei denti
La pulizia dei denti è spesso un trattamento sottovalutato. Eppure è di fondamentale importanza. Ecco alcuni aspetti da considerare:
- La pulizia dei denti non prevede anestesia: la si pratica solo ed esclusivamente in casi particolari, come casi di parodontite e gengivite avanzata;
- Utilizzo di strumenti sonici e ultrasonici: una pulizia dei denti professionale si effettua con l’utilizzo di appositi strumenti sonici e ultrasonici che hanno la capacità di frammentare e distruggere il tartaro accumulatosi sulla superficie dei denti. Il dentista andrà quindi ad intervenire nello spazio tra un elemento dentale e l’altro e al di sotto del colletto gengivale;
- Utilizzo di strumenti manuali: il dentista potrà avvalersi anche di strumenti manuali per rifinire o pulire in profondità specifici punti della bocca del paziente;
- Rimozione macchie dentali: dopo aver eliminato il tartaro, la pulizia dei denti prosegue con la rimozione delle macchie dentali. È un processo che viene attuato con l’utilizzo di una specifica pasta abrasiva che smacchia la superficie dei denti e, in aggiunta, attraverso il cosiddetto airflow, un potente getto di acqua e bicarbonato;
- Lucidatura dello smalto: nell’ultima fase della pulizia dei denti il dentista può procedere alla lucidatura dello smalto, attraverso l’applicazione di specifiche mascherine al fluoro che hanno anche il vantaggio di prevenire l’erosione dello smalto dentale e di remineralizzarlo;
- Durata: la durata di una pulizia dei denti è mediamente di un’ora ma è ovviamente legata allo stato di salute del cavo orale.